sabato 29 ottobre 2016

Averti quasi figlio


Ti ricordo ancora

ma non voglio

più

 
Devo dimenticare

anche se da parte

mia

 
Se avessi avuto

un maschio

 
Avrei voluto

somigliasse

a te

 
La nostra

stessa empatia

 
     Ho solo femmine

due modi di entrare

in sintonia distanti

 
Penso nell’essenza stessa

della diversità di sesso

 
Mi voglio però

soffermare

 
Al volere scordarmi

di lui

 
Gli ho creduto

dandogli fiducia

 
Stavo bene in sua

compagnia

 
Importante perché

ricca di quel sentimento

 
Che può avere un padre

verso il suo ragazzo

 
In questo caso è avere
 
                  riposto

     avventatamente
 
 

 
In un estraneo

la spontaneità

di un'emozione

 
A uno di spontaneo

ha solo

 
La meschinità

della menzogna

     intenzionale

 
Non una faccia

ma maschere

tante

 
Sempre diverse

ognuna priva

di scrupoli

 
Che hanno costretto

porre fine

 
Al sogno di averti

quasi figlio

 
              Carlo Sani

venerdì 28 ottobre 2016

Meritare di meglio


Ho smesso

il fumo

 
Di bere anche

quel poco

 
Mangio

quel che basta

 
Non mi affanno

in ore notturne

 
Ho scoperto

il piacere

 
Del letto di casa

sempre a quell’ora

 
Col sesso

ho smesso

 
Da tempo

la frequentazione

 
Ho anche

realizzato

di gestire

 
In maniera impensabile

la mia quotidianità

 
Non volendo più essere

ostile a me stesso

 
Cominciando a vedere

mentre prima solo

osservavo

 
Sentire ascoltando

 
Sorridere

non più

abbozzare

 
Camminare

con passi

risoluti

 
Stringere

con decisione

ogni mano

 
Ho smesso
 

di accorgermi

solo dell’ovvietà

 
Infine ho ammesso

a me stesso


Meritare

di meglio

 
        Carlo Sani

 

lunedì 24 ottobre 2016

Frantumazione di me stesso



Segreti credo

nemmeno

uno

 
Ho fatto per quanto

mi è stato possibile

 
Una vita lineare

semplice

 
Quando

mi è parso

impossibile

 
Ho preso

tempo

 
Io per semplicità

ho sempre inteso

 
Schiettezza fermezza

               decisione

 
E facendo

leva

 
Su questi

tre aggettivi

 
Ho trovato

la maniera

      giusta

 
Per sbrogliare

spesso

 
Frangenti

anche

complicati

 
Le volte ho dovuto

temporeggiare

 
Non era certo

per circostanze

            facili

 
Ma per contrattempi

di un certo rilievo

 
Per i quali

è stato

giusto

rallentare

 
Trovando

cosi

 
Quella distensione

utile che spesso

 
Ha portato

a soluzioni

inaspettate

 
Segreti, credo

sia più appropriato

 
Cercare

di non avere

 
Nessun motivo

  inconfessato

    da tacere

 
Causa frantumazione

di me stesso

 
              Carlo Sani  
 
 

 

domenica 23 ottobre 2016

Indefinibili emozioni


A volte

non so

dove stare

 

Mi sento

a disagio

 

Rimanere

dove mi trovo

 

Non sapendo

dove altro

andare

 

Cerco un punto

mi sappia

 

Far sentire

al posto

giusto

 

E li rimango

solo se riesco

 

Guardare

a tutto

tondo

 

Preferibilmente

dove l’aria

 

Mi soffi il meglio

               di sé 

 

Cerco la seduta

più adatta

 

Dove rimanere

a mio piacimento                     

 

Do inizio al mio

bisogno di divagare

 

Sulle cose delle vita

reali o verosimili

 

Lasciandomi

coinvolgere

nelle mie

 

Personalissime

osservazioni

 

E relative

valutazioni

 

Spesso trovando

quella vena creativa

    

Che a volte riesco

tramutare

in poesia

 

Che permette

di isolarmi

 

Dentro

quel mondo

 

Non finisce

di meravigliarmi

 

Dandomi

sempre

 

Forti indefinibili

emozioni

 

       Carlo Sani